Archeologia biblica



Un’iscrizione ebraica dell’età di Davide

Nello scavo di una fortezza alla frontiera tra il regno d’Israele e quello dei filistei, gli archeologi hanno scoperto la più antica iscrizione ebraica mai ritrovata.

Ha destato emozione in Israele la scoperta di un coccio ricurvo (ostraca), materiale usato frequentemente nell’antichità per scrivere brevi lettere o messaggi, su cui 3.000 anni fa qualcuno tracciò con l’inchiostro alcune righe in lingua “proto-cananea”, la stessa da cui discende l’ebraico.

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Gli uomini che complottarono per uccidere Geremia

“Allora essi presero Geremia e lo gettarono nella cisterna di Malchia, figlio del re, che era nel cortile della prigione; vi calarono Geremia con delle funi. Nella cisterna non c’era acqua ma solo fango, e Geremia affondò nel fango” (Geremia 38:6)

Durante l'assedio babilonese di Gerusalemme, il profeta Geremia finì in fondo a una vecchia cisterna piena di fango. I notabili della città temevano che le sue profezie, che per loro erano soltanto “annunci di sventura”, demoralizzassero i soldati.

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Il cilindro di Ciro

Mentre il re persiano Ciro perseguiva la sua politica illuminata, rimpatriando i prigionieri di tutte le nazionalità e ristabilendo i loro sacrari, Dio lo usava per permettere il rimpatrio del Suo popolo.

Il Cilindro di Ciro, ritrovato a Babilonia nel 1890, è un manufatto in terracotta lungo 25 cm, a forma di barile, risalente al 536 a.C. Riporta iscrizioni in carattere cuneiforme che parlano della debolezza di Nabonide, l’ultimo re di Babilonia, e di come il re persiano Ciro il Grande prese la città, nel 539 a.C., senza spargimento di sangue.

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Ritrovato il sigillo della malvagia regina Izebel?
Grazie ad uno studio dell’Università di Utrecht è stato possibile riconoscere in un sigillo del IX secolo a.C. il nome di Izebel, la moglie del re israelita Acab. Si tratta di un’importante testimonianza extra-biblica che attesta l’esistenza della malvagia regina d’Israele.

Un antico sigillo, acquistato sul mercato antiquario di Israele nel 1964, e risalente al IX secolo a.C., sembra sia davvero appartenuto alla regina Izebel, menzionata nell’Antico Testamento.

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L'obelisco di Salmanassar III d'Assiria

L’unica immagine di un re ebreo giunta fino a noi

A scoprire l’obelisco di calcare nero alto circa 2 metri, risalente al tempo del re assiro Salmanassar III (859-824 a.C.), fu il diplomatico inglese Henry Layard (1817-1894), che nel 1845 scavò il sito dell’antica capitale assira Nimrud (la Cala della Bibbia – cfr. Genesi 10:11-12).

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